6) La questione delle omologazioniÈ interessante notare che il sito spagnolo nominato all'inizio di questa ricerca riporta in nota ciò che segue:
CITAZIONE
I modelli della serie Brooklyn erano molto simili agli "Harvard" di NEGRINI.
E questo non sorprende affatto, sapendo che Ghiaroni comprava i telai direttamente dalla Negrini!
Grazie al nostro forum, è stato appurato come la Negrini abbia commercializzato modelli con cinque telai differenti censiti con la stessa omologazione e almeno due motori, di cui il 4M/R in 3 versioni (cfr.
https://mondo50cc.forumfree.it/?t=71237815). Se due più due fa quattro, allora un qualche caos omologativo dovrebbe, per analogia, esistere anche per Ghiaroni. Beh, anche se non ai livelli di Negrini, pare proprio che questo sia il caso.
Ora, sappiamo che esiste per il Brooklyn l'omologazione OM52286 del 02/04/1987 che censirebbe su carta il modello che, sul libretto e sul telaio, ha sigla B-2. Il modello a cui si sta facendo riferimento è quello che a listino appare sotto il nome di
Brooklyn XL. Infatti, siamo sicuri che il Brooklyn nella foto di seguito,
che fa parte della collezione del nostro
FIFTYMANIA, riporta tale omologazione ed è immatricolato 30 dicembre 1988.
È inoltre confermato che anche il telaio che appartiene a
sambe. e che vediamo in
questa discussione ha la medesima omologazione. Non solo: anche il telaio di Elio, acquistato come fondo di magazzino direttamente da Ghiaroni qualche anno fa, riporta come data di immatricolazione il 30 dicembre 1988 e la distanza numerica tra il telaio di Paolo e quello di Elio è di meno di dieci unità! Torneremo più tardi su questa questione, ma, come accennato sopra, possiamo quantomeno avere la certezza che Ghiaroni non riuscì a smaltire le proprie scorte.
Le foto che seguono ritraggono invece un Brooklyn del 1987.
Si può notare che il telaio di Elio del 1988 ha qualche differenza: per esempio ha un triangolo al posto delle tre strisce parallele sulle piastre laterali del telaio. Ciononostante, la dotazione ciclistica e meccanica dei due modelli è la medesima e potremmo azzardare che anche il modello precedente possa essere un modello XL con la stessa omologazione.
Ora, a parte alcuni dettagli come gli ammortizzatori posteriori e il carter copricatena, mi pare che questo modello sia del tutto identico al
modello del 1984/1985 presente sul nostro forum targato ASI e che abbiamo presentato sopra.
Qualcosa non torna: se fossero modelli identici, il secondo non potrebbe avere un'omologazione cronologicamente posteriore alla sua data di immatricolazione. È inoltre opportuno interrogarsi sulla sigla B-2. La
B immagino stia per
Brooklyn e si potrebbe quindi tentare di interpretarla come “Brooklyn – secondo”. Ora, se esiste un
B-2, dovrebbe esistere, per logica, anche un
B-1, oppure al massimo solo un
B. E infatti così è: l'omologazione OL80078BO del 09/07/1980 censisce su carta il tipo
B. Di quale modello si tratta? Il Brooklyn del 1984 ha questa omologazione?
La risposta, a mio avviso, è sì, ma a rigore dovrebbe essere no!
Infatti, grazie a
FIFTYMANIA, possiamo associare alla sigla
B proprio il
Brooklyn del 1980 presente sul nostro forum e presentato sopra. Ora, questo modello è motorizzato con un Franco Morini UC4 e, il cambiamento di motore, come emerge da
questa discussione, comporta necessariamente una nuova omologazione. Pertanto, i Brooklyn posteriori al 1982 che adottato il motore Franco Morini T4 avrebbero dovuto avere una omologazione differente. Ma, visto che dopo il numero 1 viene il numero 2 (e non credo che Ghiaroni abbia fatto uso di numeri razionali per le sigle dei modelli e le omologazioni), ritengo che anche i modelli anteriori al 1987 venissero siglati con la lettera
B e omologati con la stessa omologazione del 1980!
È quindi possibile che Ghiaroni abbia usato la stessa omologazione per censire due ciclomotori necessariamente differenti per legge, vale a dire il Brooklyn con motore UC4 e il Brooklyn con motore T4, e per censire almeno tre ciclomotori considerati differenti da listino e dalla stessa casa produttrice, ossia il Brooklyn del 1980, il Brooklyn del 1983 e il Brooklyn del 1984.
Bene, ma non benissimo, fin qui. Ma i Brooklyn anteriori al luglio del 1980? Se, come dovrebbe essere normale, la sigla
B è la prima che inaugura la serie del Brooklyn, che sigla hanno?
Al momento in cui si scrive, è in vendita su Facebook Marketplace
questo Ghiaroni del 1979,
quindi uno dei primi modelli con attacchi stretti per UC4 e telaietto posteriore vecchio (ma già con doppia staffa). Contattato il venditore, quest'ultimo mi ha detto che questo Ghiaroni presenta sul cannotto di sterzo la sigla
GES. Abbiamo quindi un
Ghiaroni
Efrem modello
S.
Domandiamoci a questo punto che parola stia dietro alla lettera “S”. A rigor di logica, è molto probabile che
S stia per
Surprise: come ormai sappiamo, uno dei ciclomotori di casa Ghiaroni del periodo di produzione
pre-Brooklyn.
La precedente scoperta mi pare possa aggiungere credibilità all'ipotesi che il
Surprise fosse in effetti un tubone: punzonare il telaio di un Brooklyn con le sigle di un modello differente, trasferire sul libretto di un Brooklyn l'eventuale omologazione di un modello diverso, ebbene, tutto ciò mi pare possibile solamente nel caso in cui i due ciclomotori fossero davvero veramente molto simili!
È arrivato il momento che tutti stavano aspettando... le nostre ipotesi sono confermate: il
Surprise è in effetti il primo tubone della casa Ghiaroni!
Signore e signori... rullo di tamburi... ecco a voi, direttamente dall'
Almanacco della rivista
La Moto del 1978, il Ghiaroni Surprise:
Motore Franco Morini 4M/R, forcella idraulica Spinsi & Franzoni e ammortizzatori posteriori Imca meccanici! Sul tubo, si noti la scritta “Vai Motor”.
Torniamo al discorso relativo alle omologazioni.
È probabile che tutti i Brooklyn anteriori al luglio 1980 riportino sul telaio la punzonatura
GES e a librettino la sigla
S.
Ora la faccenda si fa più complicata: anche sul mio
Brooklyn, immatricolato nei primi mesi del 1982, il cui telaio ha già gli attacchi larghi per T4 e il telaietto posteriore nuovo modello con i fori a più dimensioni, è punzonata la sigla
GES prima del numero di telaio sul cannotto di sterzo. Perché? Questa è la mia ipotetica risposta: per smaltire le rimanenze di telai già punzonati e di librettini già compilati del modello
Surprise. Infatti, abbiamo visto che proprio con il 1982 il modello
Surprise esce di produzione e i conti, in questo modo, sembrerebbero tornare.
Ci si può interrogare inoltre su un fatto piuttosto curioso: ammessa la liberalità omologativa dei nostri Efrem & Son, perché mai doversi confrontare con la burocrazia italiana approntando la nuova omologazione per i modelli con sigla
B-2 nel corso dell'anno 1987, quando le vendite dei ciclomotori erano in caduta libera e il mercato ciclomotoristico volgeva ormai al tramonto?
La seconda metà degli anni Ottanta ha visto, in effetti, le maglie della legge italiana stringersi attorno al mondo del ciclomotore. Non solo nel 1986 era stata introdotta la legge riguardo all'obbligatorietà dell'uso del casco per i motociclisti di tutte le età e per i ciclomotoristi fino ai 18 anni, ma come abbiamo visto
qui, il 1987 è stato effettivamente un anno di novità circa la legislazione relativa ai ciclomotori. Le case produttrici di motocicli, osservate speciali della legge, consapevoli degli imminenti cambiamenti, corsero un po' ai ripari e cercarono di mettersi in regola il più presto possibile. Non è infatti un caso che la nuova omologazione del Brooklyn sia dell'aprile del 1987 e che nell'ottobre di quell'anno il decreto n. 437 modificasse gli articoli di legge preposti alla regolamentazione delle “verifiche e prove di omologazione degli autoveicoli, motoveicoli, ciclomotori e rimorchi”!
Ma le coincidenze non sono finite. Abbiamo appurato che sia il telaio del Brooklyn di Paolo e quello di Elio sono stati immatricolati lo stesso giorno, vale a dire il 30 dicembre 1988 e che il loro numero di telaio differisce solamente per qualche decina di numeri. Essendo il telaio di Elio un fondo di magazzino, questo significa che il Brooklyn di Paolo è stato effettivamente uno degli ultimi modelli venduti da casa Ghiaroni successivamente al 1989. Ma la cosa curiosa e la morale di questa situazione è un'altra: sul finire del 1988, tutti i telai presenti nel magazzino di via della Tecnica 600 di Vignola (o, meglio, tutti i corrispondenti librettini, visto che mi pare di aver capito da Elio che la punzonatura del suo telaio sia stata effettuata in loco il giorno dell'acquisto) sono stati immatricolati in blocco, come a salvare in qualche modo una situazione da un pericolo imminente.
E, in effetti, il pericolo imminente c'era e proveniva ancora una volta dalle alte sfere del Ministero dei Trasporti. Infatti, il decreto n. 444 del 24 settembre 1988, entrato in vigore il 04/11/1988, istituisce la famigerata normativa del cambio a tre rapporti per i ciclomotori. Come abbiamo accennato nella
relativa discussione, è probabile che il termine ultime per regolarizzare i propri ciclomotori da parte delle case produttrici fosse appunto l'anno 1989 e quindi ecco che tutto acquista un senso: se Ghiaroni non avesse immatricolato i suoi mezzi a quattro marce prima della fine dell'anno, non avrebbe poi potuto più venderli!
Siamo arrivati alla fine di questa ricerca. Sono contento di aver gettato un po' di luce sulle molte, e inevitabili, zone d'ombra che accompagnano la storia di questa storica casa motociclistica italiana. Rimangono comunque alcuni interrogativi, leggende e questioni da risolvere, prima fra tutti quella relativa al rapporto esistito tra il Ghiaroni Sorpresa e il Brooklyn dal 1978 al 1982.
Chiudo quindi la discussione rivolgendomi a tutti voi, appassionati ed eventuali possessori di un Ghiaroni, per risolvere questo e altri intricati enigmi e recuperare un altro pezzo di storia motociclistica italiana!