Allora, come avete visto sono partito per questa mia fantastica gita in cinquantino, gita che si è trasformata veramente in un viaggio, mai e poi mai avrei pensato di arrivare così lontano con la mia Aprilia ET e mai e poi mai avrei pensato di rivederla in strade così lontane 30 anni fa quando l'ho fermata in magazzino di mio padre. Ho preparato tutto con cura, la mia lista è corta, una tenda, un sacco a pelo, cerata, un po' di attrezzi, ma veramente pochi, e da vestire, purtroppo l'accessorio per caricare i telefoni usb non mi è arrivato in tempo e ho caricato per bene il cellulare per non trovarmi senza nel momento del bisogno e anche perché io senza Google Maps non riesco proprio a muovermi, ho l'orientamento di un aquilone nel vento, se non seguo il tracciato sicuramente mi perdo. La mattina, prima di partire, ero un po' spaventato e non scherzo, pensavo che stavo facendo una cavolata e non ero per niente sicuro di partire, nella mia testa sarebbe stato un viaggio lungo, pieno di problemi e sempre sul chi vive, vista la mia insicurezza e paura di ritrovarmi da solo con la moto rotta in chissà che strada della Croazia, ho pensato bene a cosa avrebbe potuto rompersi di riparabile durante il tragitto e così sono corso immediatamente a comprare 2 cavi per la frizione e 1 candela di scorta, queste sono le uniche cose prevedibili e riparabili in emergenza a bordo strada, per il resto la cosa è più complicata. Ho Preso un po' di coraggio perché non avrei potuto avere una moto più nuova di così per intraprendere questa avventura, ma allo stesso tempo mi sono spaventato di nuovo perché l'ho rifatta completamente e mi sono impaurito che qualcosa potesse rompersi, in ogni caso ho cercato un posto dove dirigermi, ho pensato Rabac con il suo splendido mare, ma poi un mio amico mi ha telefonato dicendomi di essere a Fasana con altri amici, di passare là da lui, finalmente ho una meta precisa, sono pronto, ho fatto gli 8 litri di pieno, ho caricato tutto e, con un po' di coraggio, sono partito.
Siccome avevo paura delle salite per lo sforzo che avrebbe dovuto fare la moto e per il traffico a causa della limitata velocità, mi sono avvantaggiato passando dalla parte alta di Trieste, il comune di Opicina, per trovarmi a fare buona parte del percorso in discesa o sul piano. Pensavo di fare tratti di 30 massimo 40 chilometri e di fermarmi per far raffreddare la moto, mentre io mi mi sarei rilassato il sedere e invece le cose sono andate diversamente, la temperatura era bassa e c'era vento, con una mano toccavo il tubo dell'acqua, che ho proprio sotto il serbatoio, e con l'altra la testa per sentire la temperatura e mi sono reso conto che era costante, che le condizioni meteo aiutavano il motore, così non mi sono fermato, ho continuato senza fermarmi, sono passato per Basovizza e poi per la Slovenia fino al confine di Socerga (Buzet) per arrivare finalmente in Croazia, l'unica sosta che ho fatto è stata per fumare e riposarmi per 3 minuti prima del confine Croato.
La moto fino a quel momento stava andando perfettamente, non un colpo perso, non un rumore, proprio niente di irregolare, lo scarico produceva quel tipico rumore di cinquantino originale "zzzzzzzzzzzzzzzzz" e niente altro, stava andando perfettamente e anche il sedile non era così scomodo, mi faceva molto più male il sedere con la Kawasaky Versys che avevo fino a un paio di anni fa. Procedevo ad una velocità abbastanza costante, purtroppo non ho mai collegato il contagiri e quindi mi regolavo con il rumore, ho cercato sempre di non sforzarlo troppo e, guardando il GPS e non il tachimetro della moto perché segnava 60 km/h, viaggiavo ad una velocità tra i 40 e i 50 km/h, sia in salita che sul piano, nelle discese in genere spegnevo il motore e procedevo in folle per fargli prendere aria e raffreddarlo per il tratto successivo, tutto, ma proprio tutto stava andando magnificamente, se non fosse stato per la velocità ridotta, la mia piccola Aprilia si stava comportando come una vera moto di cilindrata notevolmente superiore, ma era ancora tutto un'incognita, era praticamente all'inizio del tragitto.
Il bello di andare così piano, è che si vedono cose che andando in macchina o con le moto più potenti non si vedono, ci sono mille stradine che vanno nei boschi e mille posti bellissimi, io però ho continuato dritto, non ho fatto soste neanche per una birra, mi sono solamente fermato a fare la pipì dietro ad una fermata degli autobus dispersa nel centro della Craozia e basta, 4 ore dopo la partenza ero già arrivato a Fasana e mi sono incontrato con i miei amici. Non potevo credere che il viaggio fosse andato così bene, neanche un problema, la perfezione assoluta.
Ho passato la giornata con loro e, visto che mi avevano anche trovato da dormire in una stanza, ho accettato e ho scartato l'idea della tenda, anche se il giorno dopo girando mi sono accorto che dietro l'angolo c'era un posto per campeggiare gratuito e li mi sono pentito di aver buttato i soldi per la stanza. La mattina dopo mi sono svegliato alle 6 e mezza e, visto che tutti stavano dormendo e io non avevo più sonno, mi sono preparato e sono andato a fare un po' di fuori strada per cercare qualche posto carino per andare al mare, ho girato chilometri e chilometri, sono andato per strade sterrate e boschi, là in Croazia non ci sono divieti come qua, e mi sono divertito come un bambino e solo dopo che mi hanno telefonato per avvisarmi che erano pronti, sono ritornato in camera per continuare la giornata con loro.
in ogni caso loro si muovevano in macchina e io in cinquantino, non l'ho lasciato fermo mai e stamattina (giovedì), approfittando del fatto che i miei amici dormivano ancora come ieri, sono andato a Pola a visitarla un po' e sono ripartito.
Il rientro è stato un po' più impegnativo per la mia piccola Aprilia, non c'era vento e le temperature erano notevolmente più alte, anche perchè per tornare ho deciso di fare l'altra strada e, oltre ad essere un continuo di salite ripide e discese, essendo più vicina alla costa è più calda, ma ancora niente, nessun problema, la mia motoretta continuava imperterrita con il suo "zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz" a portarmi verso casa e, come per l'andata, sono andato dritto, non ho dovuto fermarmi mai per farla raffreddare, non ha dato il minimo problema, se mi fermavo, lei ripartiva al primo colpo di pedalina. Alla fine ho fatto 306 km ed il bello è che non sono entrato nemmeno in riserva, vuol dire che ho consumato meno di 6 litri, una cosa incredibile. Insomma ragazzi, mi avete chiesto di scrivermi le mie impressioni di viaggio e l'unica cosa che posso dire è che alla fine del viaggio mi faceva male il sedere, ma il mio piccolo gioiellino restaurato si è comportata come una moto "grande" se non fosse stato per la velocità limitata dalla paura di rompere tutto. Magari la prossima volta facciamo qualcosa del genere tutti insieme!
E poi arrivato a casa mi ritrovo gli accessori che avevo acquistato più di 3 mesi fa...
Ciao baldios, no, la benzina fuori è come la nostra, io la faccio sempre in Slovenia perché costa molto meno, comunque ho sempre usato la benzina a 95 ottani.
Edited by Fabio_ET_50 - 7/9/2019, 14:46